Quando pensiamo qualcosa che non ci piace accade che il nostro pensiero modifica il respiro
si fa corto e affannoso generando una contrazione muscolare in qualche parte del nostro corpo
vivere realmente o immaginariamente una situazione di pericolo produce stress
Cosa produce il pensiero
In termini pratici diventa cortisolo e si tramuta presto in una contrazione più o meno dolorosa
Il tempo che passa tra l’inspirazione e l’espirazione diventa più piccolo
Relazione tra pensiero e cellule
37 trilioni di cellule assumono una minor quantità di ossigeno quando il pensiero è sofferente
viceversa quando pensiamo qualcosa che ci piace il nostro respiro si fa lungo e distende le cellule
tra di esse passa l’ossigeno necessario a separarle e a dare una certa vitalità ed energia
Pensiero e malessere fisico
Una continua situazione di stress può provocare vari livelli di malessere fisico
a partire da infiammazioni lievi fino a quelle gravi che ci mettono in pericolo di vita
Chi ha il potere sul respiro ?
Chi può decidere in piena autonomia quanta aria far entrare nel nostro organismo ? Noi
Abbiamo il pieno potere di decidere quanto respiro far arrivare alle nostre cellule
Respirazione concentrata
Sperimentando la respirazione localizzata su determinate cellule contratte è possibile notare il loro rilassamento
una notevole riduzione o a volte l’eliminazione completa della contrazione o dolore fisico
Il respiro è unione
Olisticamente ed energeticamente parlando un maggiore respiro determina l’unione tra quello che accade nel nostro mondo interiore (emozioni, sensazioni, pensieri) e il nostro mondo esteriore (le impressioni, gli eventi, le azioni, le influenze esterne)
l’unione delle mani come in una preghiera, favorisce l’unione dei due lati del cervello (destro e sinistro) aumenta la loro integrazione emisferica
Il pensiero crea
Il pensiero crea il benessere e il malessere a seconda di quanta consapevolezza abbiamo acquisito
E’ necessario conoscere la differenza tra compulsione e consapevolezza, cioè la capacità di controllare e decidere le proprie azioni, quindi quindi interrompere il meccanismo automatico
La maggior parte delle nostre azioni abitudinarie giornaliere sono compulsive
Un esempio ? bere il caffè, svegliarsi ad una certa stessa ora, ripetere le stesse azioni, o meglio il ripetersi di movimenti involontari automatici
Da molti anni esistono varie discipline olistiche che aiutano a rieducare il respiro
La meditazione riporta l’attenzione sul nostro respiro e sulla nostra postura, ma anche il pensiero
L’osservazione di se riporta ad uno stato di sviluppo della presenza, del qui e ora
Vivendo il presente aumenta immediatamente il nostro Benessere, in quanto la maggior parte dei nostri malesseri proviene dalle proiezioni che noi facciamo nel passato e nel futuro
quando siamo altrove con la mente perdiamo energia vitale e non riusciamo a cogliere l’energia e la bellezza di cui dovremmo essere molto grati.